martedì 9 dicembre 2014

Death di Neil Gaiman, una scelta obbligata.


Da oggi saremo ospiti di un sito amico, il Salone del Lutto, uno di quegli spazi dove si ha il coraggio di affrontare un tema ostico come la Morte con l'eleganza, la leggerezza e il buon gusto che merita un tema così fondamentale nella vita di tutti (sono presenti, seguitissimi, anche su faccialibro, qui). Ci saremo raccontando di fumetti che in qualche maniera toccano il tema, e non potevamo che iniziare da Death, la sorella maggiore del nostro amatissimo Sandman. Ci si vede laggiù.

giovedì 13 novembre 2014

Siamo online


Bene, siamo online, solo online. Il sito della fumetteria è partito ufficialmente e l'indirizzo è questo qua: http://www.feelrougefumettionline.it/ (lo troverete anche nella barra laterale a dx).
Ci è voluto un po' forse, ma le cose hanno bisogno di cura e abbiamo cercato di mettercene tanta per non restare delusi, noi e voi. Dentro ci troverete tutto quello che si trova in una fumetteria fisica, con in più tanti cataloghi delle maggiori case editrici da cui poter ordinare gli arretrati e uno spazio usato che contiene non solo fumetti, ma anche ciò che maggiormente ci piace: dischi, libri, riviste, e altro ancora.
Vi aspettiamo. 

lunedì 25 agosto 2014

The Artist Formerly Know etc etc

(illustrazione di Brian Bolland)

Ritorna sulle scene Prince il genio di Minneapolis con due album di inediti. A un primo veloce ascolto.... beh, è sempre Prince.

martedì 12 agosto 2014

Shasbat!! :(


Se ne è andato Robin Williams, l'attore, uno che negli anni ci ha strappato qualche riflessione e una marea di risate. Depressione, pare, e quando capita a un comico a me viene sempre alla mente la frase fatta dire a Rorschach da Alan Moore in Watchmen.
Oggi le bacheche di mezzo mondo lo ricordano attraverso i suoi film o i suoi spettacoli teatralidove dava il meglio di sé. Qui ci occupiamo di fumetti, e allora ricordiamo come nel 1980, all'apice del successo di Mork & Mindy, girò per la regia di Robert Altman la versione cinematografica di Popeye, Braccio di Ferro, la sua prima interpretazione da protagonista. Non un gran film, in verità, e per fortuna più tardi arrivarono altri ruoli e la successiva consacrazione. Ad ogni modo è così che è cominciata.
R.i.p. Robin.

giovedì 7 agosto 2014

On the beach


Giracchiando un po' a casaccio nell'internet mi imbatto nel titolo "5 fumetti da leggere sotto l'ombrellone" su un sito per Donne sul Web, e mi fermo a leggere pensando che beh, figo, in fondo la maggioranza delle donne stanno al fumetto un po' come stanno al calcio e sarebbe ora di sdoganare definitivamente la faccenda. Per cui vado a vedere e leggo le considerazioni di tale M.P. che informa come "i fumetti siano stati considerati a lungo lettura non impegnativa, ma che in realtà nell'ultimo secolo (in pratica da che esiste il fumetto moderno - ndr) hanno raggiunto la complessità e la profondità della grande letteratura (il che è verissimo). Questo li rende perfetti anche come lettura da spiaggia (sic! ma infatti: le spiaggie sono piene di gente che regge tra le mani Guerra e Pace o la Recherche!): piacevole, intrigante, appassionante", dopo di che si lancia nei consigli e siccome in apertura pagina ci stanno Charlie Brown e compagnia Peanuts penso bene, ok, andiamo avanti, e andando avanti mi trovo in sequenza Maus di Art Spiegelman, Watchmen di Alan Moore, Una Ballata del Mare Salato di Hugo Pratt e Persepolis di Marjane Satrapi! 
Ora, va bene, Pratt ci sta tutto, è avventura, è scritto bene, è disegnato bene, è un capolavoro, perfetto, ma gli altri tre a voi sembrano letture da farsi tra una spalmata di crema solare e una invettiva contro i vicini d'ombrellone? E soprattutto vi sembrano i titoli adatti a chi non ha mai  letto fumetti? A me francamente no. Il che mi fa pensare che l'autrice o l'autore (boh) dell'articoletto da click facile di fumetti ne abbia letti in verità mica poi tanti (quelli giusti però, questo glielo concedo). Il fatto poi che i titoli consigliati siano di volumi che trovi anche nelle librerie di varia mi fa sospettare che la suddetta/o M.P. una fumetteria non l'abbia mai nemmeno sfiorata con lo sguardo. Mi auguro ci faccia un giretto appena ne incrocia una.

martedì 29 luglio 2014

Sotto la pioggia


Miller: Vorrei approfondire la questione di Contratto con Dio, un lavoro che è davvero seminale. A partire dall'apertura con la camminata sotto la pioggia, parte di quello che lo rendeva emotivamente così forte era quel lettering così grande. Trascinava il lettore al suo intenro. Poche parole, scritte molto grande, quasi come nei libri per bambini, anche se era chiaro che i contenuti non erano per bambini. E all'aumentare della complessità, venivi trascinato dentro la storia, eri in ballo e dovevi ballare e andare avanti a leggere. Ma, davvero, ti trascinava dentro. Era come camminare in compagnia di qualcuno sotto la pioggia.

Eisner: Oh, certo, la camminata sotto la pioggia.


Miller: Non solo quella, ma la tensione crescente era davvero notevole.

Eisner: E' un espediente puramente teatrale, di certo non una mia invenzione. L'avrai usata anche tu in qualcuno dei tuoi libri.

Miller: Sì, nel primo Sin City. C'è una scena che dura circa dieci pagine, dove con l'atmosfera della pioggia volevo costruire più tensione possibile. Era come se dicessi: "E' qui che voglio andare. Sono due anni che non faccio fumetti e sono tornato". Mi sono seduto al tavolo da disegno e ho fatto esattamente quello che volevo senza pensarci. E' stata la mia camminata sotto la pioggia.



Frank Miller e Will Eisner - estratto da Conversazione sul Fumetto - Kappa Edizioni 2005

lunedì 14 luglio 2014

Compromessi


Allora, dovrebbe partire ad ottobre per il canale americano NBC "Constantine", il serial tratto dalla serie DC Comica-Vertigo Hellbrazer. A quanto pare ci sono degli aggiustamenti in corsa, characters che entrano, altri che escono, ma la cosa peggiore rimane che a quanto sembra il nostro John dovrà fare a meno delle adorate Silk Cut, e va bene i compromessi e la campagna antifumo, ma il tutto è come se a Bogart in Casablanca gli fai bere chinotto! Comunque sia, sempre meglio che vederlo interpetrato da Keanu Reeves. Si spera.


sabato 31 maggio 2014

Nella valle di Magnus


Nel giugno 1996, dopo sette anni di lavoro (e di attesa da parte del pubblico) esce per Bonelli su testi di Claudio Nizzi "La valle del terrore", il "Texone" di Magnus. Risulterà essere l'ultimo suo lavoro pubblicato prima della morte, avvenuta nel febbraio di quello stesso anno, una sorta di testamento artistico in 224 tavole al limite della perfezione.
Qui una intervista dell'epoca, a lavoro quasi ultimato.

venerdì 23 maggio 2014

Frasi da Paz


Mi chiamo Andrea Michele Vincenzo Ciro Pazienza, ho ventiquattr'anni, sono alto un metro e ottantasei centimetri e peso settantacinque chili. Sono nato a San Benedetto del Tronto, mio padre è pugliese, ho un fratello e una sorella di ventidue e quindici anni.

Disegno da quando avevo diciotto mesi, so disegnare qualsiasi cosa in qualunque modo.

Da undici anni vivo solo. Ho fatto il liceo artistico, una decina di personali e nel '74 sono divenuto socio di una galleria d'arte a Pescara: "Convergenze", centro di incontro e di formazione, laboratorio comune d'arte. Sempre nel '74 sono sul Bolaffi. Dal '75 vivo a Bologna. Sono stato tesserato dal '71 al '73 ai marxisti-leninisti. Sono miope, ho un leggero strabismo, qualche molare cariato e mal curato. Fumo pochissimo. Mi rado ogni tre giorni, mi lavo spessissimo i capelli e d'inverno porto sempre i guanti.

Ho la patente da sei anni ma non ho la macchina. Quando mi serve, uso quella di mia madre, una Renault 5 verde. Dal '76 pubblico su alcune riviste. Disegno poco e controvoglia. Sono comproprietario del mensile "Frigidaire". Mio padre, anche lui svogliatissimo, è il più notevole acquerellista ch'io conosca.

Io sono il più bravo disegnatore vivente.
Amo gli animali ma non sopporto di accudirli.
Morirò il sei gennaio 1984.

(Andrea Pazienza da Paese Sera, 4 gennaio 1981)

Su una cosa sbagliava, sull'ultima frase. Oggi avrebbe compiuto 58 anni.

mercoledì 14 maggio 2014

Qui comincia l'avventura...

Massimo Rotundo - Omaggio a Sergio Tofano
 
Cominciare, è sempre quella la difficoltà, specie quando ciò che cominci è una sensazione più che un fatto reale, ma un primo passo è necessario e dunque eccolo qua, ancora molto incerto, giusto un alzata di piede e una spinta in avanti a cercare terreno solido, per seguire quello che in testa comunque c'è già, a livello di idea. E' così che vanno le cose, d'altronde.
Dunque un blog (non l'idea più originale del mondo, lo ammetto, ma non me ne sono venute altre, per ora), che vuole trattare di fumetti. Il come è ancora tutto da vedere.  Non credo sarà un blog di critica fumettara, ce ne sono di molto più validi e preparati, o esclusivamente di news (sì, anche, certo), o che possa dire cose che non conosciate già (boh, forse). A dire il vero non so ancora cosa sarà. Per ora è solo una sensazione, quella che a me richiama la parola "fumetto", ed è difficile spiegarle, le sensazioni: per me è una presenza costante, un continuo richiamo a momenti passati, un sottile filo rosso che finora ha collegato tante cose e credo proprio continuerà a farlo. C'è poco da fare, i fumetti, se ti piacciono davvero, ti piacciono per sempre, e non importa il genere, strip, graphic novel, comics, manga, va tutto bene: è tutto fumetto. Poi, per dirla con Gipi, ci sono quelli fatti bene e altri meno, ma son gusti, e davvero, non ha molta importanza.
Cominciamo dunque, e per cominciare quindi mi è sembrato quasi d'obbligo prendere in prestito l'incipit delle storie del Signor Bonaventura, quel personaggio apparso per la prima volta nel 1917 sulle pagine del Corriere dei Piccoli, partorito dalla mente e dalla matita del poliedrico Sergio Tofano in arte Sto (oltre che fumettista fu attore, regista, scrittore di libri per bambini e altro ancora).  Ben presto uscì dalle pagine di carta per approdare in teatro prima e al cinema poi, un chiaro esempio quindi di quanto il fumetto possa essere versatile (per approfondire il sito dedicato a Sto e al suo personaggio più famoso) e di come sia entrato a far parte dell'immaginario collettivo.