martedì 29 luglio 2014

Sotto la pioggia


Miller: Vorrei approfondire la questione di Contratto con Dio, un lavoro che è davvero seminale. A partire dall'apertura con la camminata sotto la pioggia, parte di quello che lo rendeva emotivamente così forte era quel lettering così grande. Trascinava il lettore al suo intenro. Poche parole, scritte molto grande, quasi come nei libri per bambini, anche se era chiaro che i contenuti non erano per bambini. E all'aumentare della complessità, venivi trascinato dentro la storia, eri in ballo e dovevi ballare e andare avanti a leggere. Ma, davvero, ti trascinava dentro. Era come camminare in compagnia di qualcuno sotto la pioggia.

Eisner: Oh, certo, la camminata sotto la pioggia.


Miller: Non solo quella, ma la tensione crescente era davvero notevole.

Eisner: E' un espediente puramente teatrale, di certo non una mia invenzione. L'avrai usata anche tu in qualcuno dei tuoi libri.

Miller: Sì, nel primo Sin City. C'è una scena che dura circa dieci pagine, dove con l'atmosfera della pioggia volevo costruire più tensione possibile. Era come se dicessi: "E' qui che voglio andare. Sono due anni che non faccio fumetti e sono tornato". Mi sono seduto al tavolo da disegno e ho fatto esattamente quello che volevo senza pensarci. E' stata la mia camminata sotto la pioggia.



Frank Miller e Will Eisner - estratto da Conversazione sul Fumetto - Kappa Edizioni 2005

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